Il settore olivicolo italiano si trova in un momento di transizione in cui è necessario fare i conti con le nuove tecniche di coltivazione delle piante di olivo: oliveto tradizionale, superintensivo o intensivo sono modelli diversi di olivicoltura, che differiscono per metodi di produzione, resa e struttura. Ecco quali sono le principali differenze tra l’olivicoltura tradizionale, la coltivazione intensiva di olivo e un impianto di oliveto superintensivo.
L’Italia è un paese in cui l’olio extravergine di oliva è un prodotto di eccellenza, consumato largamente nella nostra alimentazione e prodotto da secoli in molte regioni. Ancora oggi i sistemi di coltivazione delle piante di olivo dominanti in Italia sono per lo più ascrivibili ad un’olivicoltura tradizionale che presenta alcune caratteristiche distintive:
Un oliveto tradizionale, inoltre, spesso si sviluppa su superfici contenute e la raccolta e la gestione resta per lo più manuale, seppur con qualche aiuto da parte delle nuove tecnologie.
A partire dagli anni Sessanta, per competere con gli altri produttori mondiali, si è assistito all’affermarsi della coltivazione intensiva dell’olivo che assicura una resa maggiore e una più innovativa meccanizzazione. Ecco i fattori che caratterizzano un oliveto ad alta densità:
La coltivazione intensiva dell’olivo assicura quindi una remuneratività economica maggiore rispetto all’olivicoltura tradizionale e una resa migliore, anche se la potatura viene ancora eseguita manualmente e il raccolto meccanizzato si limita alla pianta singola.
Sul modello spagnolo, anche in Italia hanno cominciato ad affermarsi gli impianti di oliveto superintensivi, facendo ulteriori passi in avanti rispetto alla coltivazione intensiva dell’olivo in termini di resa, risparmio dei costi ed efficienza. Le differenze tra oliveto tradizionale e superintensivo sono notevoli ed ecco quali sono le principali caratteristiche di un oliveto ad alta densità:
L’olivicoltura superintensiva si configura quindi come un metodo vantaggioso dal punto di vista economico ma che non compromette l’eccellente qualità del prodotto finale, anzi è stato ampiamente dimostrato che l’olivicoltura ad alta densità non peggiora la qualità degli oli ma la esalta.
Per fare olivicoltura in maniera redditizia Buccelletti ha messo a punto il metodo integrato per la coltivazione dell’olivo Livita +, che accompagna gli olivicoltori in tutto il processo: dalla messa a dimora dell’oliveto fino alle consulenze di vendita dell’olio.