Il Leccio del Corno è particolarmente adatto all’olivicoltura ad alta densità ed è una delle cultivar oggi più diffuse nel Centro-Nord Italia. Il suo nome deriva dalla sua zona di origine: è stato infatti individuato nel 1929 nella località di San Casciano Val di Pesa, in provincia di Firenze, presso la fattoria del Corno, da cui prende il nome.
Dopo numerosi test, ricerche e controlli, Buccelletti ha valutato che la varietà Leccio del Corno fosse perfetta per i propri impianti di olivicoltura ad alta densità. Per il sistema integrato Livita Plus, vengono utilizzate esclusivamente piante di olivo Leccio del Corno nate e cresciute in Toscana, virus contollate.
In questo articolo, andiamo alla scoperta di questa cultivar tipicamente Toscana e scopriamo perché è adatta ad essere utilizzata negli oliveti ad alta densità.
Il Leccio del Corno è una varietà dall’elevata produttività, molto resistente alle basse temperature e pochissimo altalenante nella sua resa, qualità che la rendono adatta ad essere impiegata con successo nell’olivicoltura superintensiva. Il Leccio del Corno si è infatti adattato molto bene a questo tipo di produzione, fin dalle prime sperimentazioni.
Ecco quali sono le principali caratteristiche di questa varietà di olivo toscano.
Le piante di olivo Leccio del Corno hanno una resistenza medio alta alla siccità e alla mosca e una resistenza molto alta all’occhio di pavone e al freddo. I suoi fiori sono auto-incompatibili, il che significa che hanno bisogno di altre varietà per essere fecondati, e i frutti crescono riuniti a grappoli e hanno una maturazione tardiva.
Dalle olive Leccio del Corno si ottiene un olio di un bel colore verde, intenso nel sapore e nel profumo, dalle spiccate note amare e piccanti: in bocca si percepiscono le note di mandorla amara e di carciofo, con un finale fruttato deciso e forte sensazioni di oliva acerba.
La resa delle piante di olivo Leccio del Corno è media e si attesta intorno al 19%. Grazie all’olivicoltura ad alta densità è possibile sfruttare al massimo la produttività di questa cultivar. La qualità dell’olio Leccio del Corno è molto alta, tanto che viene utilizzato spesso come monocultivar ed è ricco di polifenoli.
Il Leccio del Corno, se coltivato con il metodo di olivicoltura ad alta densità Livita Plus, entra in produzione a partire dal terzo anno, con i seguenti livelli di resa:
Si tratta di un aumento di resa molto alto: in soli due anni si può arrivare a raddoppiare la produzione.
Buccelletti è da sempre impegnato nella ricerca scientifica e nelle sperimentazioni che consentono di migliorare la produttività delle piante di olivo e la qualità dell’olio. Un’attenzione particolare è stata riservata ai test sulle cultivar italiane: nel nostro paese, la tradizione olivicola è molto più di un business, è storia. Ecco perché Buccelletti ha voluto che Livita Plus fosse sinonimo di olivicoltura Made in Italy e oggi è possibile sviluppare sistemi di coltivazione ad alta densità con varietà italiane.
Già oggi è possibile acquistare piante di olivo delle quattro varietà italiane per coltivare secondo il sistema di olivicoltura ad alta densità Livita Plus. Buccelletti coltiva le piante nel suo campo madre vicino ad Arezzo e sono tutte virus e batteri controllate.
Inoltre, da 5 anni Buccelletti ha dato il via ad un programma di miglioramento genetico che ha portato a sviluppare 16 selezioni di genotipo italiano. Queste sono attualmente in fase di brevetto ma saranno rilasciate entro il 2020. L’olivicoltura ad alta densità Made in Italy è oggi una realtà in espansione, per aumentare la produttività nel pieno rispetto della tradizione olivicola italiana.
Livita Plus è un sistema integrato di coltivazione ad alta densità dell’olivo, che si basa sui principi dell’agricoltura di precisione. Gli interventi agricoli e di manutenzione sono ridotti al minimo e la meccanizzazione è elevata: in questo modo, le piante entrano in produzione precocemente rispetto all’olivicoltura tradizionale e, a partire già dal terzo anno di età, gli olivi diventano produttivi; a partire dal quinto anno, la produzione raggiunge il picco e si manterrà sempre stabile. Le piante di olivo vengono piantate in filari paralleli, con una densità variabile tra 600 e 1600 piante per ettaro a seconda della cultivar.
Affinché questo metodo funzioni correttamente, è importante utilizzare le varietà di olivo che rispondono meglio al sistema di olivicoltura ad alta densità. Oltre al Leccio del Corno, che consente di piantare fino a 1250 piante per ettaro con un sesto d’impianto di 4x2 metri, le altre varietà selezionate da Buccelletti sono Arbequina, Arbosana, Koroneiki, Maurino, Favolosa FS-17 e Piantone di Mogliano, tutte molto resistenti e produttive.
Buccelletti è un punto di riferimento non solo per la realizzazione di oliveti ad alta densità chiavi in mano ma anche per la vendita di piante di olivo esenti da virus e batteri: vengono coltivate nell’impianto a Castiglion Fiorentino (Arezzo), certificato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e Massa Spin-Off, dove ogni pianta dispone del certificato CAC (Conformitas Agraria Communitatis).