Cos’è e come funziona la coltivazione superintensiva dell’olivo

La coltivazione superintensiva di olivo è un sistema innovativo, che porta ad un aumento della produzione e ad una drastica riduzione dei costi, specialmente quelli legati alla raccolta. Si tratta di un argomento sul quale c’è ancora confusione e scarsa informazione, tanto che sono in molti a ritenere l’olivicoltura superintensiva come dannosa per il terreno e pericolosa per la qualità e la specificità dell’olio.

In quest’articolo scopriamo come funziona esattamente un impianto di un oliveto superintensivo, cercando di capire i vantaggi di questa tecnica e perché è importante oggi prendere in considerazione metodi di coltivazione alternativi a quello intensivo.

Come nasce l’olivicoltura superintensiva

Il consumo mondiale di olio di oliva è cresciuto, negli ultimi 20 anni, di circa il 70% e continua ad aumentare con una media di 3-4 punti percentuali all’anno tanto che si stima che, per far fronte a questo incremento della domanda, sarà necessario produrre circa 1400 Kg di olive per ettaro. L’Italia, da sempre uno dei paesi dove si produce e si consuma più olio di oliva, si trova oggi in una situazione di arretratezza per quanto riguarda il volume di produzione: se la Spagna produce in media 4000 Kg di olive per ettaro, nel nostro paese la media è intorno ai 160 Kg per ettaro, quindi ben lontani dalla soglia dei 1400 necessari a rispondere alle richieste del mercato.

È dunque evidente che l’olivicoltura tradizionale non basta più, che la raccolta meccanizzata è una necessità e che soltanto un aumento della produzione, tramite una coltivazione superintensiva dell’olivo, può riportarci tra i maggiori produttori mondiali.

Caratteristiche di un oliveto ad alta densità

La coltivazione superintensiva di olivo ha origine in Spagna e nasce proprio con l’obiettivo di aumentare la produzione in risposta alla domanda di mercato in crescita. Oggi esistono oliveti ad alta densità in tutte le regioni storicamente produttrici di olio come Puglia, Toscana e Lazio, dove le piante di olivo fanno parte del panorama comune e dove nascono olii extravergine di eccellenza.

Ma qualicaratteristiche ha un impianto di oliveto superintensivo?

• Densità da 600 a 1600 piante di olivo per ettaro, a seconda della varietà.
• Sistemazione a filari paralleli, con piante di olivo a cespuglio sorrette da graticci.
• Raccolto meccanizzato e strumenti altamente tecnologici per la manutenzione.
• Resa elevata: la produzione di un oliveto superintensivo è circa tre volte superiore rispetto all’olivicoltura tradizionale.

Infine, è importante sfatare la convinzione ancora diffusa per cui l’olio di oliva prodotto tramite olivicoltura ad alta densità sia di bassa qualità: in realtà, grazie alla selezione accurata delle varietà e alle tecniche di agricoltura di precisione, l’olio che si ottiene è di altissima qualità, qualità confermata da premi e riconoscimenti che sono stati assegnati ad alcuni olii di oliva prodotti tramite olivicoltura superintensiva.

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